Italiani nel mondo

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  1. Massimo casorati
     
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    Apro questo nuovo topic, nella speranza che gli argomenti di discussione si possano, col tempo, moltiplicare.

    Congratulazioni a Alex Maestri per l'esordio da professionista negli USA.

    Nella seconda di campionato Single A short season, coi Boise Hawks, il ragazzo é entrato come rilievo, ha lanciato 2,2 innings senza subire punti e con una sola valida.
    La squadra avversaria, gli Emeralds, hanno letteralmente asfaltato sia il partente che il primo rilievo degli Hawks, posso perciò desumere che con la mazza se la cavano egregiamente, a maggior merito di Alex.
    Adesso non vorrei portare sfiga, é presto per parlare, ma Alex é la dimostrazione che anche in Italia si potrebbero formare dei giocatori di baseball.

    Per il momento Maestri é praticamente il solo "emigrante" del baseball italiano, spero che altri si aggiungano, sono certo che il grezzo lo possiamo avere, si tratta di lavorare per trovarlo, estrarlo, sgrezzarlo, venderlo a chi saprà poi tagliarlo (da noi, il know-how di questa ultima fase mi pare ancora non ci sia)
     
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  2. fla59
     
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    http://www.minorleaguebaseball.com/app/mil..._pbp&pid=499926


    al link qui sopra troverai un altro "italiano in America", Rookie league dei Mariners nella Arizona League.
    Ha un po' meno pubblicità perchè non è passato dall'Accademia però c'è.
    Domani inizia il suo campionato.

    forza Alex

    Edited by fla59 - 21/6/2006, 09:26
     
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  3. luis focaccia jr
     
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    Eugene’s Big Inning Sends Hawks to Second Loss, 10-4
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    June 21, 2006 - Eugene’s Big Inning Sends Hawks to Second Loss, 10-4

    The Eugene Emeralds broke out for six runs in the fifth inning and beat the Boise Hawks for the second straight night, 10-4. The Emeralds collected seven straight hits in the fifth off Boise starter Darren Downs and reliever Alfredo Francisco to score six times and break the game open. For the second night in a row every member of the Emeralds lineup had at least one hit. Santiago Guerrero, playing in his first game of the season had a pair of double to pace the attack. Kody Valverde and David Freese also had doubles to go along with Eugene’s nine singles.

    Boise starter Darin Downs retired the first seven batters he faced and looked to be sailing along until Guerrero touched him for a double in the third inning that resulted in an unearned run. A walk and a hit batter leading off the fourth inning resulted in two more runs. In the fifth inning Eugene tagged him for four straight hits before being lifted in favor of Francisco. Three more hits and the Emeralds had a 9-1 lead.

    Alex Maestro, the right-hander from Viserba Italy, finished up with two and two-thirds of shutout ball allowing just one hit.

    Russ Canzler had a pair of his for the Hawks, including his second home run of the season. Alfred Joseph also had a pair of hits and drove in a run with a double.

    The series continues Wednesday night as the Hawks send Billy Petrick to the mound. He will beopposed by Eugene’s Orlando Lara. Game time at Boise Memorial Stadium is 7:15 p.m.



    questo è l'articolo preso dal sito
     
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  4. Massimo casorati
     
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    CITAZIONE (fla59 @ 21/6/2006, 09:09)
    http://www.minorleaguebaseball.com/app/mil..._pbp&pid=499926


    al link qui sopra troverai un altro "italiano in America", Rookie league dei Mariners nella Arizona League.
    Ha un po' meno pubblicità perchè non è passato dall'Accademia però c'è.
    Domani inizia il suo campionato.

    forza Alex

    Anche perché la la Arizona Rookie League non é un Single A, anche se short season.
     
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  5. Marco Borri
     
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    CITAZIONE (fla59 @ 21/6/2006, 09:09)
    http://www.minorleaguebaseball.com/app/mil..._pbp&pid=499926


    al link qui sopra troverai un altro "italiano in America", Rookie league dei Mariners nella Arizona League.
    Ha un po' meno pubblicità perchè non è passato dall'Accademia però c'è.
    Domani inizia il suo campionato.

    forza Alex

    Naturalmente che non ne parlano mai, questo è un ragazzo sul quale - per sua fortuna - non hanno potuto mettere le mani, uno di quei rarissimi che hanno avuto i contromaroni per tentare l'avventura a 17 anni, senza bisogno di padri e padrini.

    Gli auguro tutta la fortuna di questo mondo, ha solo 18 anni, penso che potrebbe anche farcela ad arrivare in major un giorno.

    Nel frattempo, nella ridente località in riva al Tirreno, proprio in queste ore stanno facendo la questua per trovare candidati per l'accademia. Scappate ragazzi !!!
     
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  6. fla59
     
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    CITAZIONE (Massimo casorati @ 21/6/2006, 11:26)
    CITAZIONE (fla59 @ 21/6/2006, 09:09)
    http://www.minorleaguebaseball.com/app/mil..._pbp&pid=499926


    al link qui sopra troverai un altro "italiano in America", Rookie league dei Mariners nella Arizona League.
    Ha un po' meno pubblicità perchè non è passato dall'Accademia però c'è.
    Domani inizia il suo campionato.

    forza Alex

    Anche perché la la Arizona Rookie League non é un Single A, anche se short season.

    ok, io non cercavo la polemica, ma credo che avrei fatto meglio a cercarla.

    Bonilla ora in single A, giocava nella AZL lo scorso anno e credo facessero panca due terza base che ora giocano in single advanced
    Almeno la scuola è buona, questo si può dire?
    Auguri per il tuo lavoro, che nell'arco della vita tu riesca ad averlo un ragazzo così, non per i risultati, ma per gli attributi.
     
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  7. luis focaccia jr
     
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    fla, gentilmente toglieresti quella foto con le dita su per il naso, mi fa un pò senso.........

    un pò troppo scaccolamento..............siamo seri ed educati dai!!!!!
     
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  8. Massimo casorati
     
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    Neanch'io cercavo la polemica, Liddi ha sicuramente carattere e personalità, la scelta di vita che ha fatto lo testimonia.
    Non vorrei essere frainteso, non sto sostenendo l'accademia o tantomeno chi mette in evidenza solo ciò che dall'accademia viene.
    La mia posizione é esattamente quella opposta, non credo che un programma di elite, tantomeno se non supportato da tryout veramente aperti e selezioni cristalline, possa dare risultati, se non casuali.
    Per quanto riguarda poi Maestri, sono il primo a riconoscere che il grosso del lavoro era già stato fatto prima che all'accademia lui arrivasse.
    Semplicemente giustificavo una maggiore evidenza di un Singe A short season rispetto alla AZL rookie league, a maggior ragione per il fatto che gli AZL MAriners esordiranno solo domani.
    In altro topic mi stracciavo le vesti nello sperare che qualche ragazzo nostrano possa un giorno ottenere un contratto che gli consenta di arrivare alla prima pagina della Gazzetta dello Sport, quello sarebbe un superenalotto per tutto il movimento, per il momento ho evidenziato quanto di buono ottenuto quest'anno (ottenuto dai giocatori, non da altri).
    Il fatto che dalla tua risposta mi senta trattato come un Pasdaran dell'accademia mi intristisce e mi fa sorridere al contempo, lungi da me l'esserlo.
    Mi associo anche alla considerazione sulla qualità della scuola (credo tu intenda quella delle Rookie Leagues), certo che sono una scuola migliore di quanto non si possa trovare qui da noi, a mio modo di vedere negli USA c'é l'equivalente della nostra accademia, praticamente ad ogni angolo ed in ogni istituto scolastico (ho visto strutture e metodi da non credere in villaggi di 10,000 abitanti.
    Noi siamo lontanissimi, ma prego che il successo di Liddi e Maestri apra la via ad altri che vogliano seguirne la strada.
    Sono certo che i talenti potenziali esistano anche da noi, ma come siamo messi, difficilmente potranno andare al di là della pura potenzialità, finendo per mescolarsi con la truppa di importazione, che non sta certo dando esempi eclatanti di talento.
     
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  9. fla59
     
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    x louis focaccia

    ma è Frank, uno che va a fondo nelle cose (naso compreso), non si è mai preoccupato di quello che pensava la gente ed ha continuato tranquillo il suo lavoro di musicista. Lo preferisco all'immagine di uno che sputa tabacco, magari più consono al forum, ma meno a me.
    non se ne fa niente, mi dispiace.
     
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  10. fla59
     
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    non ci eravamo capiti, cioè non ti eri spiegato con tutte queste motivazioni e pareva che esistesse una graduatoria di visibilità in base alla serie.
    Esiste una differenza di serie ed esiste un percorso per scalarle, esistono anche le età anagrafiche, che forse da noi poco contano visto l'esiguo numero di praticanti, ma negli USA se tu guardi anche nelle rookie league di diciottenni non ne vedi molti (non è che tutti vadano a giocare nei college).
    Per me un giocatore di baseball italiano (in Italia), con tutta la voglia che può avere, non riesce ad alzarsi tutti i giorni alle 5 e lavorare in palestra e fondamentali fino alle 12, giocare tutti i giorni o tutti i pomeriggi riprendere l'allenamento.
    Credo che fare questo valga comunque la citazione a prescindere dalla serie, perchè anche in triplo o major più di questo non fai a livello di impegno sportivo e comunque da un punto di partenza devi iniziare.
    Certo cambia la qualità, ma quella si affina, e conta la fortuna, perchè se hai davanti un Jeter o un Bonds sarai sempre panchinaro anche se sei bravo quanto loro.

    Edited by fla59 - 21/6/2006, 16:23
     
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  11. roberto sieni
     
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    Il nostro Massimo sicuramente non voleva dire quello che è apparso, ne sono certo. Senza assolutamente volere ha fatto la figura di Luke, al quale, in altra cartella, ho risposto:
    Sì, lo sappamo, se n'è già parlato in una cartella apposita ed era anche già stato fatto il copia-incolla del pezzo, e giustamente era anche stato fatto notare la strana differente considerazione fra Maestri (al quale ogni augurio) che è prodotto dell'Accademia (e tanti saluti al Torre Pedrera, che le società che producono i giocatori non si meritano ovviamente nulla, meglio far titoli su quelle che acquistano un po' di grandi big lanzichenecchi) e Liddi che, essendoci andato da solo, nessuno potendosi fare pubblicità per sé sulle di lui spalle, è ovviamente ignorato dalla nostra informazione.
    Alla quale mi permetto di esprimere i sensi del mio più profondo disgusto (per quel che vale, cioè nulla, per questa gente che ben pelo da fottersi dei pareri e dei sentimenti altrui).


    Cosa che mi permetto ripetere.


    Nell'occasione: il primo italiano ad avere contratto pro in America (franchigia Cincinnati Reds).
    image
    E' Alberto "Toro" Rinaldi (il primo nella foto, l'ultimo è Giulio Glorioso, scout per l'organizzazione).
    Sono i primi anni 60. L'America esisteva già. Ed era già stata scoperta.

    Edited by roberto sieni - 21/6/2006, 16:52
     
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  12. Massimo casorati
     
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    il fatto é che allora esisteva anche un baseball italiano.
    Il mio riconoscimento a Maestri e successivamente (mi scuso di nuovo) a Liddi non é a negare il passato, ma a sperare nel futuro.
    Posso supporre, che ai tempi di Rinaldi, ma anche succesivamente, alcuni immaginassero un futuro di sviluppo, non di desertificazione dovuta all'inserimento nell'ambiente di specie esogene, destinate a togliere lo spazio vitale alle speci autoctone.
    Il luccio é un pesce magnifico, soppiantato però da siluri, persici ed altri pesci di minor pregio, ma meno esigenti.
    Così vedo il giocatore autoctono, non messo in grado dall'ambiente di sopravvivere, in competizione con altri, di magari minor potenziale (pregio), ma che hanno trovato fuori dall'Italia le strutture per crescere e ora, qui, soppiantano la specie autoctona.
     
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  13. conte_11
     
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    Spero che velocemente raggiunga i due anche un certo De Simoni
     
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  14. Marco Borri
     
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    L'America è lì, ad un tiro di schioppo. Anzi, oramai spesso l'America viene qua, basta dimostrare qualcosa che va oltre il talento, perchè di talento là ne sfornano a migliaia. Qual'è il problema ? Ce lo dice Fla59 poco sopra:

    "Per me un giocatore di baseball italiano (in Italia), con tutta la voglia che può avere, non riesce ad alzarsi tutti i giorni alle 5 e lavorare in palestra e fondamentali fino alle 12, giocare tutti i giorni o tutti i pomeriggi riprendere l'allenamento."

    Chiamasi selezione naturale o anche, in un linguaggio a noi più noto, voler la botte piena e la moglie ubriaca.
     
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  15. roberto sieni
     
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    CITAZIONE (Massimo casorati @ 21/6/2006, 22:08)
    il fatto é che allora esisteva anche un baseball italiano.
    Il mio riconoscimento a Maestri e successivamente (mi scuso di nuovo) a Liddi non é a negare il passato, ma a sperare nel futuro.
    Posso supporre, che ai tempi di Rinaldi, ma anche succesivamente, alcuni immaginassero un futuro di sviluppo, non di desertificazione dovuta all'inserimento nell'ambiente di specie esogene, destinate a togliere lo spazio vitale alle speci autoctone.
    Il luccio é un pesce magnifico, soppiantato però da siluri, persici ed altri pesci di minor pregio, ma meno esigenti.
    Così vedo il giocatore autoctono, non messo in grado dall'ambiente di sopravvivere, in competizione con altri, di magari minor potenziale (pregio), ma che hanno trovato fuori dall'Italia le strutture per crescere e ora, qui, soppiantano la specie autoctona.

    Caro Massimo, lo so bene che non volevi negare certo tu che il baseball italiano avesse avuto una pregressa esistenza. Un tempo c'era. Sì.
    Come c'era già l'America evoluta, che non aveva più gente con le penne in testa.
    Come in Italia c'era un giovane dirigente che avrebbe fatto carriera, un certo Fraccari.
    E' strano questi non si ricordi che non c'è niente di eclatatante, di epocale, e che confonda quindi la storia. Quella nostra, e quella dell'America.



    CITAZIONE (Marco Borri @ 22/6/2006, 00:01)
    L'America è lì, ad un tiro di schioppo. Anzi, oramai spesso l'America viene qua, basta dimostrare qualcosa che va oltre il talento, perchè di talento là ne sfornano a migliaia. Qual'è il problema ? Ce lo dice Fla59 poco sopra:

    "Per me un giocatore di baseball italiano (in Italia), con tutta la voglia che può avere, non riesce ad alzarsi tutti i giorni alle 5 e lavorare in palestra e fondamentali fino alle 12, giocare tutti i giorni o tutti i pomeriggi riprendere l'allenamento."

    Chiamasi selezione naturale o anche, in un linguaggio a noi più noto, voler la botte piena e la moglie ubriaca.

    Quello che fanno i nuotatori, per dire, dai tempi della Calligaris (35 anni fa) e di cui già da un po' di tempo si vedono i risultati, in largo numero.
    Lo stesso di quello che non si fa nel baseball (da 35 anni) e di cui da tempo non si vedono i risultati, ma solo i casi sporadici.
     
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150 replies since 21/6/2006, 08:00   4051 views
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